La pratica dello Stato di chiedere massima garanzia attraverso norme e codicilli agli studi dentistici privati, ma a tutte le categorie private in generale, è prassi nota. Norme per la privacy, per la tutela dei lavoratori, per l’igiene ambientale, per l’incendio, ecc sono tutte cose buone e giuste, ma lo Stato deve fare altrettanto. Per i privati che non adempiono le multe e i balzelli sono notevoli, ma chi punisce lo Stato quando manca alle stesse norme e leggi.

La richiesta della laurea per esercitare in campo odontoiatrico è argomento indiscutibile o chiunque, come spesso già avviene, si potrebbe improvvisare odontoiatra. La medicina è cosa seria soprattutto perchè può determinare gravi danni non solo nell’esercizio della stessa, ma anche nell’omissione di una diagnosi.

Questo preambolo per condannare pesantemente la pratica delle ASL, dello Stato, di far esercitare la professione medica a chi non è laureato.

Riporto qua sotto la lettera dell’ANDI nazionale rispetto ad uno di questi episodi, e sono molti, associando la mia più profonda condanna come odontoiatra e possibile paziente.

Testo della comunicazione.

ASL sud-Toscana permette di visitare alle igieniste i migranti.
Diffida di ANDI contro una pratica abusiva proposta come iniziativa sociale

Alla notizia, comparsa sulla stampa pubblica lo scorso mercoledì 4 aprile, che un’Asl della Toscana ha attivato un’iniziativa “sociale” basata sulla pratica abusiva di consentire alle igieniste di visitare i pazienti al posto dei dentisti, ANDI si è immediatamente attivata incaricando il proprio ufficio legale di redigere l’allegata diffida, per poi inviarla alla Regione Toscana e all’Asl interessata.
Questo evento ha messo in evidenza un progetto di lunga data, delle cui avvisaglie ANDI non ha mai avuto informazione. Infatti, già con delibera 426 del 26 maggio 2014, la Regione Toscana aveva riservato compiti di competenza odontoiatrica agli igienisti dentali, “che rappresentano il profilo professionale dedicato agli interventi di prevenzione” (allegato A alla DGR 426/2014). Con questa ultima iniziativa, si è poi rovesciata la realtà legislativa: infatti, gli odontoiatri si trovano addirittura esclusi dalla loro prerogativa di visitare e fare diagnosi.
Prosegue, con questa azione di ANDI, la lotta serrata del sindacato contro le azioni di disgregamento e sottrazione di compiti e competenze alla professione odontoiatrica.
Siamo di fronte alI’ennesimo tentativo di attribuire ad un profilo professionale, che rispettiamo per le competenze specifiche, mansioni che non gli appartengono e che si sovrappongono a quelle dei dentisti – ha dichiarato il Presidente ANDI Gianfranco Prada. Purtroppo su questo tema è mancata la comunicazione, che avrebbe consentito di condividere e forse anche di prevenire un problema che può mettere a repentaglio la sicurezza ed il futuro della professione. Auspichiamo che anche i problemi territoriali vengano sottoposti al necessario confronto con l’Esecutivo Nazionale, in modo da permettere di intervenire in anticipo su aspetti che potrebbero avere ricadute sull’intera professione”.

La Segreteria Sindacale Nazionale.
Lo Stato abusa nell’arte medica.
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