Sistemi Barriera
Dott. Jacopo Cioni
Un piccolo preambolo. La lettura di questi articoli ha lo scopo di spiegare, sommariamente, perchè e come si riporta un ambiente contaminato e degli strumenti contaminati durante un intervento operativo ad una condizione di nuovo utilizzo.
La sequenza più opportuna di lettura è:
- Le infezioni crociate
- Sistemi Barriera
- Decontaminazione e disinfezione della zona operativa
- Fasi di pre-Sterilizzazione dello strumentario
- Sterilizzazione
Una delle maggiori preoccupazioni degli operatori odontoiatrici e medici in genere consiste nell’impedire l’insorgenza di nuovi casi di malattia in persone sane durante il trattamento medico, questo può avvenire permettendo il passaggio di un’infezione fra un paziente e l’altro (infezione crociata).
Si intende per infezione crociata il passaggio di malattia, tramite contagio diretto o indiretto, da un portatore di malattia infettiva ad un’altra persona.
I sistemi barriera sono presidi di varia forma e materiale con lo scopo di impedire ai microrganismi di trasferirsi da una superficie ad un’altra, da una persona ad un’altra. L’industria offre una vasta gamma di sistemi barriera, diversi per forma ed utilizzo, di svariati materiali secondo lo scopo ma tutti dotati di un potere isolante. I sistemi barriera sono protezioni che preservano gli operatori ed i pazienti dalle infezioni crociate. L’assenza di uso o l’uso scorretto di questi sistemi barriera possono provocare contaminazioni di oggetti, superfici o operatori che poi possono trasmettere i patogeni al paziente successivo.
I camici
I camici devono proteggere l’operatore dal contatto con materiali biologici garantendo idrorepellenza ed effetto di barriera antibatterica. Devono possedere una certa resistenza meccanica agli strappi, devono coprire la cute esposta ad aereosol, schizzi di sangue e saliva. Devono inoltre proteggere il paziente dalla flora batterica residente sulla cute dell’operatore sanitario. Ricordiamo che le infezioni crociate sono bilaterali. Caratteristica importante è la vestibilità, cioè devono essere morbidi, leggeri, permeabili alla traspirazione, non riflettere eccessivamente la luce per evitare l’affaticamento della vista dell’operatore (i colori migliori sono il verde e il blu scuro oltre al bianco). I camici di stoffa che si usano comunemente devono essere sostituiti ogni giorno ed in caso di contaminazione vanno cambiati immediatamente fra un paziente e l’altro. Esistono camici monouso in doppio strato di TNT molto versatili, questi camici devono avere un costo ridotto e possibilità di essere inceneriti dopo l’uso.
Guanti
Esistono guanti di differente qualità, realizzati con tecniche e materiali diversi. L’uso dei guanti è obbligatorio per legge. I guanti sono il sistema barriera per eccellenza. Sono impiegati sin dal 1894. I guanti sono realizzati in lattice o in caso di allergia al lattice in cloruro di polivinile. I guanti in lattice monouso sono venduti per due usi, tipo da esplorazione, sono ambidestri e venduti in 3-4 misure e chirurgici, venduti sterili di spessore maggiore, privi di polvere, con mano destra e sinistra, offrono 3-4 misure. I guanti in cloruro di polivinile sono ambidestri, forniti in 3-4 misure, hanno però una scarsa elasticità e aderenza, scarsa sensibilità tattile. I guanti essendo dispositivi medici rientrano sotto la direttiva CEE 93/42.
Le caratteristiche di un buon guanto sono:
- Non influire sulla sensibilità tattile
- Essere impermeabile a qualsiasi sostanza
- Resistere alle perforazioni
- Non presentare perforazioni
- Non avere odore o sapore
- Non causare allergie
- Avere un costo accettabile
- Non essere scivoloso
Copricapo
Il copricapo, quando si eseguono atti chirurgici, deve essere sterile. Il suo ruolo è impedire che microrganismi presenti sulla capigliature dell’operatore possano infettare il campo operatorio e impedire che contaminanti come liquidi biologici o tessuti di varia natura possono raggiungere la capigliatura dell’operatore. In un caso o nell’altro la capigliatura è una zona del corpo dove i contaminanti possono facilmente risiedere ed essere trasportati altrove.
Mascherine oro-nasali
Oltre la possibilità di essere colpiti da schizzi di sangue e saliva, sussiste anche l’aereosol che può trasportare contaminanti. Questo aerosol liberato durante le manovre dentistiche rimane sospeso nell’aria molto a lungo e viene quindi inalato durante la respirazione. Le particelle inalate con diametro compreso fra 10 e 50 micron vengono filtrate a livello nasale, quelle di dimensione fra 5 e 10 micron vengono filtrate a livello bronchiale, le particelle inferiori ai 5 micron raggiungano facilmente gli alveoli polmonari (Timbretti 1993). E’ quindi necessario proteggersi dall’inalazione del contaminante mediante dei sistemi barriera chiamati mascherine oro-nasali. La protezione non è solo verso l’operatore, ma anche verso il paziente in quanto l’operatore potrebbe essere veicolo di contagio e la presenza della mascherina permette filtrare l’espirazione dell’operatore stesso. Le mascherine devono avere un’ottima capacità di filtrazione e per valutarla esiste un test detto BFE (Bacterial Filtration Efficiency). Le mascherine per essere idonee devono raggiungere il 90% di BFE. Devono inoltre permettere una respirazione senza sforzo, cioè avere una differenza di pressione interno-esterno d 2.8 mmHg. Devono aderire bene al viso e non devono far appannare gli occhiali. Le migliori mascherine in commercio sono realizzate con tre o più starti di TNT. La mascherina dovrebbe essere sostituita ogni volta che si contamina e comunque dopo ogni ora d’uso, questo perché inumidendosi perde la sua capacità di filtraggio.
Soprascarpe
Nel caso di interventi chirurgici sterili si devono indossare delle soprascarpe in maniera da ridurre quanto più possibile la contaminazione della sala operatoria.
Occhiali o schermi protettivi
Un altro sistema barriera da impiegare sono gli occhiali o le visiere, queste ultime da preferire perché proteggano l’intero viso. Queste devono essere comode, non impedire i movimenti dell’operatore e non appannarsi, proteggere da frammenti, quindi non graffiarsi, devono essere, inoltre, sterilizzabili o monouso. Purtroppo questi sistemi barriera non proteggono le mucose oculari dall’aereosol.
Oltre la possibilità di essere colpiti da schizzi di sangue e saliva, sussiste anche l’aereosol che può trasportare contaminanti. Questo aerosol liberato durante le manovre dentistiche rimane sospeso nell’aria molto a lungo e viene quindi inalato durante la respirazione. Le particelle inalate con diametro compreso fra 10 e 50 micron vengono filtrate a livello nasale, quelle di dimensione fra 5 e 10 micron vengono filtrate a livello bronchiale, le particelle inferiori ai 5 micron raggiungano facilmente gli alveoli polmonari (Timbretti 1993).
Teli e isolanti superficiali
Un sistema barriera molto economico è rappresentato dalla classica pellicola trasparente da cucina. Questa pellicola è ottima per proteggere superfici come lampade, maniglie, radiografico, cornetta del telefono, comandi della faretra, comandi del radiografico, tubi corrugati d’aspirazione. Il miglior materiale da usare come sistema barriera proviene dall’industria ospedaliera e cioè il TNT, tessuto non tessuto. Questo è indicato non solo per coprire superfici, ma anche operatori e pazienti. Si deve comunque stare attenti, non tutto il TNT presente in commercio è di ottima qualità. La principale caratteristica che deve avere è l’impermeabilità ai liquidi, cioè l’effetto barriera. Per questo motivo i TNT vengono sottoposti a test specifici. La permeabilità all’aria è un altro parametro importante, non tanto nell’uso su superfici, quanto per l’uso sugli operatori. La permeabilità all’aria ed ai liquidi sono però in contrapposizione l’una all’altro dato che entrambe dipendono dalla dimensione dei pori del materiale. Il risultato è che non esiste un materiale migliore e uno peggiore, ma il migliore è quello che offre il miglior compromesso. Il TNT deve inoltre avere una buona resistenza meccanica, questo dipende dalla coesione delle fibre e dalla direzione delle fibre fra loro. I punti più deboli sono rappresentati dalle cuciture, che devono quindi essere il meno possibile e non posizionate in punti critici.
Pellicola trasparente da cucina
Un sistema barriera molto economico è rappresentato dalla classica pellicola trasparente da cucina. Questa pellicola è ottima per proteggere superfici come lampade, maniglie, radiografico, cornetta del telefono, comandi della faretra, comandi del radiografico, tubi corrugati d’aspirazione. Aderente e trasparente, isolante e economica. Il difetto è che si lacera facilmente, difetto a cui si può porre rimedio utilizzando 2 strati di pellicola.
Dott. Jacopo Cioni